La FIVET è una tecnica di PMA di II livello che trova le seguenti indicazioni:
- patologia tubarica
- fattore maschile di grado lieve o moderato
- endometriosi
- prematura riduzione della riserva ovarica
- ripetuti fallimenti di inseminazioni intrauterine
- fattore immunologico
- infertilità idiopatica
La FIVET consiste nel prelievo degli ovociti dalle ovaie della donna, seguito dalla loro fertilizzazione in laboratorio con gli spermatozoi del marito e dal trasferimento in utero degli embrioni ottenuti “in vitro”.
A tal fine la donna viene sottoposta ad una terapia di preparazione (la cui durata è variabile: in media dai 10 ai 15 giorni) allo scopo di indurre una crescita follicolare multipla. Per seguire lo sviluppo follicolare, nel corso della terapia, vengono effettuati diversi controlli ecografici e prelievi ematici per dosare i livelli ormonali. Quando i valori dell’estradiolo e le dimensioni follicolari indicano l’approssimarsi del momento ovulatorio, si procede alla aspirazione ecoguidata dei follicoli per via transvaginale (in anestesia generale o in analgesia).
Gli ovociti recuperati dal liquido follicolare vengono quindi inseminati col seme del partner emesso lo stesso giorno del prelievo ovocitario ed opportunamente preparato.
Nello specifico, le procedure per la preparazione del liquido seminale prevedono una fase di lavaggio ed un periodo di incubazione del campione, al fine di ottenere un miglioramento della situazione seminale del paziente, inteso come aumento della concentrazione di spermatozoi mobili.
L’osservazione della avvenuta fecondazione dell’ovocita è il primo essenziale punto critico dell’iter di crescita degli embrioni umani. La valutazione dei pronuclei avviene tra le 16 e le 20 ore post-inseminazione e all’invertoscopio a massimo ingrandimento (almeno a 200x, preferibilmente a 400x). Si considera la fecondazione “normale” se sono presenti 2 pronuclei e 2 globuli polari, anche se quest’ultimi non sono sempre facilmente e singolarmente individuabili.
Gli embrioni così ottenuti vengono valutati e coltivati in vitro fino al momento del trasferimento in utero. I parametri che vengono presi in considerazione per la valutazione embrionaria comprendono:
- Il numero e la grandezza delle cellule presenti nell’embrione
- L’aspetto del citoplasma;
- L’aspetto della zona pellucida;
- La presenza di blastomeri plurinucleati.
- presenza di frammentazioni anucleate nello spazio perivitellino dell’embrione
L’accurata valutazione degli embrioni svolge un ruolo diagnostico fondamentale nel trattamento FIVET e deve quindi essere considerata di primaria importanza, così come il mantenimento delle condizioni ottimali della coltura in vitro per lo sviluppo e crescita embrionale.
Il trasferimento embrionale può essere effettuato dal momento in cui si osserva la fecondazione (ovociti pronucleati o zigoti) fino a cinque-sei giorni dopo (blastocisti). Questa procedura non richiede alcun tipo di anestesia in quanto si tratta di una procedura molto semplice, indolore, che viene effettuata per via vaginale inserendo nel canale cervicale una cannula sottile in plastica che raggiunge la cavità uterina.